Upon This Dawning - We Are All Sinners


Vedere band italiane piantarsi in Americana e fare grandi tour, miracoli. Gli Upon This Dawning hanno fatto una scelta coraggiosa nel loro percorso musicale. La loro musica va evidentemente di moda negli states e sarebbe stato controproducente rimanere in un continente dove non si apprezza molto questo genere e sopratutto dove non ha sede la tua Label. Ci vuole un coraggio enorme, veramente le palle d'acciaio per rischiare tutto e tentare la fortuna nel "nuovo mondo". Magari a molti questo concetto non è passato. Bisogna però valutare tante cose di un successo e di questo cd. I gusti degli americani fanno un po' "hahare" e certe robe di moda vanno come il pop perchè le ascoltano tutti. Gli UTD fanno un Post Hardcore con sonorità Metalcore e l'uso di tastiere, tastiere che almeno cercano di differenziare il sound da altre band del medesimo genere. Certo è che a livello di riffing non si ha niente tra le mani, non c'è niente per cui possiamo lodare i chitarristi, tutto il lavoro sporco lo fanno voce e tastiera, questi due elementi sono quelli che reggono la band, la colonna vertebrale del sound dei nostri. Su questo però c'è anche poco da discutere visto che il lavoro svolto è eccellente e non si può dibattere niente dal punto di vista formale, qui sono gusti, o ti piace, o no, però quello che fanno lo fanno bene.
Il cd funziona, magari eccessivamente prolisso, dove mezz'ora sarebbe bastata per spiegare a sufficienza tutto, in primis ho trovato le ultime due tracce veramente di troppo, gli ultimi 8 minuti erano evitabili, i restanti però hanno un livello qualitativo buono. Contando poi l'impacchettamento del tutto con l'immagine dei componenti, la copertina e quant'altro il lavoro degli UTD è inattaccabile da qualsiasi punto di vista. Non si può dire che abbia veri punti deboli se non proseguire un filone che si ama o si odia. Personalmente ritengo però che ci siano tantissimi margini di miglioramento, per dire trovo più personali come sonorità l'ex gruppo del cantante, i Tasters, sopratutto ritengo migliori gli inserti elettronici e le basi sinfoniche in Reckless Till The End, più personali, ecco. Fermo restando che tra produzione, suoni, ecc il lavoro si attesta su livelli e standard di nomi ben più affermati come Memphis May Fire secondo me manca un quid essenziale per distinguere in modo più netto i Nostri dal maelstrom di band US. Per dire trovo anche analogie col sound dei Motionless in White in alcuni punti più epici (City Of Sin) ed in alcune parti più "low-fi" dove si sfrutta tutta la potenza di una accordatura ribassata ed in Drop che essi usano. Ovviamente ogni paragone va a sfumarsi perchè tutte le band che fanno questo genere si basano su dei clichè che rendono il genere quello che è, e sono questi a farlo funzionare. A questo punto quindi è chiaro come non sia possibile essere di successo senza proseguire un cammino già intrapreso da altri sopratutto se ti vuoi accodare ad un genere di tendenza. Questa può essere una colpa ma vedendo tutto in modo olistico, conoscendo un po' la storia ecc.. direi che quanto proposto in questo cd merita il successo ricevuto. Ribadisco che la band può ancora esprimersi molto ed abbandonare certi canoni troppo precotti tipo i breakdown che citavo prima, cavalcare l'onda dell'epicità di "13" non sarebbe un male come tentare di fare qualcosa di leggermente più vario a livello di chitarra, tipo usare veri riff e non alternare Breakdown e Power Chords, a mio parere una cosa semplicissima, basta veramente poco per far esplodere il potenziale della band.
Ascoltando il cd non si possono negare le qualità, si può discutere una vita su come gli Americani si ascoltino tonnellate di robbaccia che basta  abbia un ritornello pop nel mezzo del nulla cosmico musicale che allora diventa oro ma si. Si. "We Are All Sinners" funziona.


 Edoardo Del Principe


Share on Google Plus

About Edoardo

YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
    Blogger Comment