Skyharbor - Guiding Lights




Gli Skyharbor sono sempre stati un gruppo molto affascinante, molto spesso oscurati dai tanti progetti che si stanno facendo strada nell'ormai famosa scena "djent"; diversamente dagli altri tantissimi gruppi però gli Skyharbor si concentrano molto sulla parte più "ambient" o comunque più delicata della loro musica, cosa che si sentiva già nel precedente "Blinding White Noise, Illusion & Chaos" e che nel recente "Guiding Lights" trova la sua migliore espressione.La variegata formazione ci regala quello che è un disco quasi perfetto da ogni punto di vista, il guitar work composto da Keshav e Devesh vi porterà lontano da qualsiasi pensiero negativo abbiate in mente, ricordando spesso e volentieri musicisti del calibro di Sithu Aye o Plini, con parti molto melodiche e rilassanti. Il comparto ritmico è in mano a Krishna per quanto riguarda il basso e il maestoso Anup Sastry per ciò che concerne la batteria; soprattutto il primo riesce a farsi sentire molto bene con delle parti di basso davvero piacevoli da ascoltare accompagnando in modo simbiotico la
batteria; su quest'ultima vorrei soffermarmi più del dovuto per parlare di Anup Sastry che considero uno dei batteristi più completi che la scena possa offrirci, come si può evincere dai suoi lavori con Intervals, Skyharbor appunto e dai suoi album solisti; insomma con un musicista del genere alle pelli il gruppo si assicura un comparto ritmico sviluppato in ogni suo punto. Per ultimo, ma non meno importante vi è il lavoro di Daniel, alla voce, che col suo cantato pulito e col suo range vocale magnifico completa perfettamente ciò che è stato costruito dal resto del gruppo, concedendo all'ascoltatore momenti di emozione pura, nessuna traccia esclusa. In conclusione, vorrei quindi affermare quanto questo album mi sia piaciuto personalmente, un lavoro perfetto da parte di ogni membro; non vi è una traccia migliore delle altre, tutti i brani compongono un'elite di pura estasi musicale che consiglio a chiunque nella musica cerca qualcosa di molto melodico e quasi trascendente.
Un lavoro magnifico.

 Andrea Facchinello


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