Enslaved - In Times



“Un'intensa escalation di ottima musica.”


Così si potrebbe definire la lunga discografia degli Enslaved, facendone una breve disamina. E il paradigma trova conferma anche nel tredicesimo album del gruppo: “In Times”, ennesimo lavoro di una band che ha sempre saputo evolversi, e mai veramente ripetersi; offrendo al pubblico una proposta musicale varia, e via via nel tempo sempre più progressiva e distante dalle primordiali radici black metal. Radici, che tuttavia non sono mai andate del tutto perdute; e proprio in questo lavoro, Kjellson e compagni recuperano prepotentemente la matrice black oriented e vichinga che caratterizzava dischi divenuti ormai classici del genere, come Eld e Frost, pur mantenendo la vena prog dei lavori più recenti, come lo splendido RIITIIR.

Veniamo ora al disco: In times si articola in 6 sei tracce della durata media di 8 minuti, risultando un lavoro compatto ma scorrevole. Infatti le composizioni, nonostante la lunghezza, risultano snelle e ricche di quelle squisite variazioni che avevano reso l'album precedente uno dei migliori del combo. Siamo sommersi da una pioggia di riff imponenti e fluidi, ottimamente supportati dall'alternanza di harsh vocals e clean vocals. E proprio le anthemiche clean donano al platter un sapore di solenne e antico. Esempio clamoroso, i cori Mithotyn-iani che sopraggiungono nella sezione finale della terza traccia: per chi scrive, la migliore del lotto. Non si rilevano sostanziali differenze stilistiche tra un brano e l'altro, come detto in precedenza In times è un disco compatto, concepito come un viaggio, un ascolto da effettuare integralmente, senza pause di sorta. Le due tracce finali probabilmente sono le più melodiche, ma in fondo i tappeti corali e le chitarre acustiche, sono una costante ricorrente in tutti i brani. Sicuramente ci troviamo di fronte a un album sopra le righe, di altissimo livello, una delle uscite dell'anno. Possiamo parlare di capolavoro? Forse per l'ennesima volta nella discografia dei norvegesi, mi azzardo a rispondere sì: Per un lavoro intenso e pregno di passione come In Times, l'accezione di capolavoro non è un azzardo.



Tracklist: 
1 - Thurisaz dreaming
2 - Building with fire
3 - One thousand years of rain
4 - Nauthir bleeding
5 - In Times
6 - Daylight

SENTENZA: Padroni del tempo

Recenosre: Malleus


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About Edoardo

YDBCN è un collettivo di persone disagiate che odia la musica
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