Live Report: Human Improvement Process+The Big Jazz Duo @CASA MIA


Non c'erano ovviamente solo queste due band, tanto onore a Lies Of Nazca, quelli che hanno suonato al posto dei Burn After Me e Despite Exile per delle prestazioni allucinanti, qua in Umbria fatico veramente a vedere prestazioni di questo calibro, questi suoni, questa energia, non è che potete migrare ogni tanto? Lo stacco tra le altre scene e quella romagnola-lombarda è potente come il digital divide tra gli USA ed il Congo.
Il vero problema ovviamente non è che qui mancano musicisti validi, qui mancano ragazzi di vent'anni che suonano, intendiamoci.
Insomma, la mia unica delusione è stata non essere fisicamente presente. Il numero di dissonanze per gruppo era tipo di una quindicina a pezzo tanto che uno dei commentatori in chat "Con tutte queste dissonanze ho il cazzo deviato in dissonanza" od una cosa simile mi ha fatto piegare in 2.
Ah, quasi dimenticavo.
Applausi, lodi e bacini per lo staff de la "Cupolone TV" che ha reso possibile questo con un audio fantastico ed un video da "5" ma alla fine la musica la devi ascoltare, no?
Parlando degli Headliner, gli HIP presentavano l'EP ed il loro rilancio come band Take That Metal e si sentiva che il loro stile fosse meno attinente alla serata rispetto a quelli degli altri ma ripescando dal precedente album Defining Dissonant Millenium (che nome technical death metal) si sono ben omologati con decine di breakdown dissonanti da "Ghe Sboro" e la finale MVP (Grazie per esservi uccisi pure per me) La band modense ha decisamente fatto un salto quadruplo triplo carpiato Hodor verso una concezione meno canonica del genere, seppur si sentano le influenze di band come gli ultimi Decapitated per il i feelings degli accordi quanto fatto dal gruppo potrebbe diventare oggetto di studi e attenta osservazione di chi ama il mondo a metà tra technical death e deathcore.
I signuori headliner The Big Jazz Duo li ho recensiti ed intervistati e quindi sapete cosa ne penso di loro musicalmente parlando, anche senza un membro lo show è stato adeguatamente proporzionato alle aspettative, un po' poco il minutaggio, questo si, arrivati alla finale Haunted (tiè l'ho scritta bene) c'era voglia di rivivere la scaletta ancora una volta da capo segno che questi ragazzi 1) hanno suonato troppo poco 2) incarnano lo spirito del this agio meglio di chiunque altro. L'epicità delle basi hanno poi regalato insieme ai breakdown un continuum di sali scendi tra raffinatezza e grezzume quasi unico.
Odio essere umbro.

Live Report a cura di Edoardo Del Principe

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