Progressive Chic: Town Portal - The Occident

Il post-rock purtroppo è stato un fenomeno che con col passare del tempo ha incontrato grandi difficoltà nel trovare spunti per rinnovarsi, riducendosi ad un fazzoletto di band capostipiti che han lasciato un testamento esiguo.. ed una marea di band fotocopie. Queste difficoltà si son perpetuate e, nonostante buoni tentativi di rinnovamento, son pochi gli artisti che son riusciti a tirar fuori un briciolo di idea e di format nuovi (di alcuni si è anche parlato su questo blog) Fortunatamente però, esistono artisti capaci di tracciare nuove linee guida all'interno (e non solo) di questo genere; è proprio il caso dei Town Portal, band danese che prosegue l'ottima tradizione nazionale di band capaci d'innovare (Mew su tutti) dando alla luce un album fantastico. Una delle migliori uscite per qualità e per freschezza. Questo 'The Occident' si presenta come un erede di tante piccole influenze fuse tra loro: il trio post-rock Russian Circles, le ritmiche sovrapposte ed intricate dei Don Caballero, i suoni manipolati alla My Bloody Valentine. Sopratutto il ritmo la fa da padrone; un ritmo continuo, senza interruzioni fra una traccia e l'altra, come in un concept, dove la fine coincide con l'inizio, ed una volta abbandonatosi ai suoni, si finisce in un loop temporale in cui si perde di vista la traccia singola e ci si culla con i cambi tematici e i strabordanti suoni distorti. Il trio riesce nell'impresa di fondere continuamente le proprie influenze, affidandosi ad una sezione ritmica fantastica, più complessa del solito, relegando al basso un ruolo maggiormente centrale, grazie alla manipolazione del suono e alla capacità di ritagliarsi spazi nelle composizioni, dove emerge una gran sintonia tra melodia e ritmio. Proprio qui sta una delle migliori doti della band, ovvero quella di non regalare all'ascoltatore solamente delle belle melodie su una base piatta, ma di coinvolgere attivamente ogni sezione nella crescita e nello sviluppo sonoro (e non) della musica. In questo lavoro potete trovare tutto ciò che il post-rock non è riuscito a darvi negli ultimi anni senza però scadere nel banale. Un album che apre a chiunque sia interessato ad un suono nuovo, fresco e possente.

Tracklist

01. Bonus Trigger
02. Eschato
03. Deep Error
04. K.
05. Yes Golem
06. Dream Bureau
07. Moon Treaty
08. World Core and Peripheral Islands

SENTENZA: POST Post-Rock


Recensore: Federico Manciocchi


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About Edoardo

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