Realm Of Piri Piri: Hate Eternal - Infernus


È incredibile pensare come nel 2015 ci sia ancora gente in grado di svecchiare un genere come il death metal, legato molto alle origini, e sfornare disconi. Ammetto che dopo la fortissima delusione di un certo grosso gruppo, la voglia di ascoltare il nuovo lavoro degli Hate Eternal era scemata parecchio. Dopo aver letto molti pareri positivi, però, mi sono deciso e gli ho permesso di scorrere nelle cuffie. Bene, la scelta è stata sicuramente ben ripagata. Gli Hate Eternal si fanno portatori di un death metal brutale, violento e nonostante ciò anche abbastanza fresco. Le influenze di uno dei gruppi punta della scena mondiale, i Behemoth (specialmente dei vecchi lavori, Demigod su tutti), si sentono e sono anche parecchio riconoscibili. Ma oramai è davvero difficile non avere richiami ai polacchi.
Copertina a parte, che merita un 5/5 per quanto è bella, il disco scorre, diamine se scorre! Melodie infernali (dopotutto si chiama Infernus), blastbeats e riff su riff macinati senza sosta. Non esiste sosta, non esiste pausa. Il full-lenght si mantiene sempre su standard altissimi, senza gridare, tuttavia, al miracolo. Ma alla fine a chi importa, il normale ascoltatore di Death Metal ha trovato pane per i suoi denti, la parola chiave è VIOLENZA. Bellissime, in particolare, “La Tempestad”, la titletrack e “Zealot, crusader of war”.
Come ho già detto, non si tratta di un disco che fa gridare al miracolo, non c’è praticamente nulla di innovativo, e l’ influenza dei Behemoth è palese. Nonostante ciò, gli Hate Eternal si riconfermano uno dei gruppi punta della scena death metal mondiale.
Per il voto la situazione è semplicissima: se vi piacciono i dischi senza compromessi, senza innovazione particolare e la cui violenza scorre liberissima, aggiungete un 0.5 al voto complessivo. Se invece siete più legati alle cose più sperimentali, non vi fanno impazzire i dischi sì belli ma solo tritaossa e senza innovazione, togliete 0.5 al voto. Il disco può piacere e no, ma rimane il fatto che si trova sicuramente sopra la media delle uscite death metal “””mainstream””” attuali.


Tracklist
01. Locust Swarm
02. The Stygian Deep
03. Pathogenic Apathy
04. La Tempestad
05. Infernus
06. The Chosen One
07. Zealot, Crusader Of War
08. Order Of The Arcane Scripture
09. Chaos Theory
10. O' Majestic Being, Hear My Call


SENTENZA: Erik Rutan è il miglior produttore degli altri



Recensore: Sebastiano Liso


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About Sebastiano Liso

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